lunedì 11 agosto 2008

TEMPO DI SCHIUSE PER LE TARTARUGHE MARINE IN CALABRIA (NEWS)


Il 9 Agosto a Galati (Reggio Calabria) è avvenuta la prima schiusa di tartaruga marina Caretta caretta e più di 60 piccoli hanno preso il mare. Altri nidi seguiranno a breve, fino a settembre. La Calabria sembra la regione prescelta dalle tartarughe marine: il tratto ionico compreso tra Capo dell’Armi e Capo Bruzzano ospita infatti il maggior numero di nidi di Caretta caretta in Italia e negli ultimi 5 anni ben 60 nidi su 86 - il 70% quindi - sono situati in questa area. Per questo Università di Calabria e WWF si sono impegnati a monitorare e a salvaguardare questo rezioso tratto di costa.

Ora che si è conclusa la stagione delle deposizioni è possibile tracciare un primo bilancio dell’annata 2008. Il quadro che emerge dai dati raccolti dall’Università di Calabria desta qualche preoccupazione per il fatto che la stagione riproduttiva 2008 è al di sotto delle previsioni con un numero di nidi finora individuati inferiore a quello dell’anno scorso. I risultati complessivi verranno comunque divulgati alla fine della campagna di monitoraggio e forse si avrà qualche bella sorpresa. La Caretta caretta è fortemente minacciata ed è inclusa nella lista rossa dell'Unione mondiale per la conservazione della natura (IUCN) dal 1975. Per questo occorre lavorare, promuovere e sostenere progetti di ricerca e conservazione. Ma soprattutto serve informare e sensibilizzare cittadini e pescatori.

“Tra le cause di declino più importanti, - commenta Paolo Casale, responsabile del Progetto Tartarughe marine del WWF Italia - c’è sicuramente l’elevata mortalità di tartarughe marine negli attrezzi da pesca, riscontrata anche nel settore costiero calabrese interessato dal fenomeno della nidificazione. In Italia si stima che molte migliaia di tartarughe, più di 10.000, vengano catturate accidentalmente ogni anno dagli attrezzi da pesca e una parte rilevante di queste non sopravvive. Per questo motivo, il WWF ha lanciato una campagna di informazione dei pescatori in Calabria, Sicilia e Puglia, dove si riscontra un elevato numero di catture. L’impatto della pesca infatti rappresenta la minaccia più grave per la sopravvivenza delle popolazioni di tartarughe e può essere mitigato grazie alla sensibilità dei pescatori nell’utilizzare, quando catturano accidentalmente una tartaruga, procedure e accorgimenti come quelli suggeriti dal WWF. Quest’anno stiamo distribuendo ai pescatori siciliani, pugliesi e calabresi magliette con su disegnate semplici istruzioni per salvare le tartarughe che accidentalmente abboccano ai loro ami o finiscono nelle reti”.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Ma che bella!
Ora ho capito perchè Mamma tartaruga abbandona i suoi piccoli; Se ne fa 60....

Ciao da Marco

Michelangelo ha detto...

eh eh, l´ho capito pure io!
Fino a quando sarebbero cresciute tutte, mamma tartaruga sarebbe molto stressata!