In mattinata è stata eseguita la radiografia alla tartaruga per stabilire l’esatta posizione dell’amo del palangaro, in modo da poter successivamente procedere alla sua corretta rimozione. L’operazione verrà eseguita nella giornata di domani.
La pesca accidentale di tartarughe marine a causa dei palangari è un fenomeno abbastanza comune, a causa della scarsa selettività di questa tecnica di pesca. Il comportamento corretto in caso di pesca accidentale di questo tipo è di non rilasciare l’animale prima di essersi accertati dell’assenza dell’amo, e comunque attendere che si sia totalmente ristabilito e non sia stremato. Nel nostro golfo le tartarughe marine sono abbastanza comuni, in questo periodo comincia la stagione migratoria in cui risalgono la corrente litoranea in senso antiorario: dalla Dalmazia raggiungono l’Istria e il golfo di Trieste e da qui sfiorano Venezia, per poi tornare al punto di partenza.
Lo scorso anno sono state ospitate presso l’Area Marina Protetta di Miramare ben sei tartarughe marine bisognose di soccorso. Gli esperti del WWF ci tengono a dire a tutti che la sopravvivenza di questa specie così come quella delle altre specie di tartarughe di mare, delfini e mammiferi marini è affidata alla sensibilità e impegno di tutti. Pertanto si invita, nel caso di avvistamento di individui in difficoltà, a segnalarli tempestivamente alle Aree marine più vicine, ai Vigili del fuoco, alla Protezione civile o alla Guardia Costiera locale.
1 commento:
Beh almeno i pescatori l'hanno portata al centro di recupero, la gran maggioranza le lascia morire!:(
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