sabato 25 settembre 2010

LO SVEZZAMENTO

Come tutti i piccoli, anche le tartarughe neonate sono particolarmente delicate ed esposte. Sono necessarie cure speciali, motivo per cui é bene separarle dagli esemplari adulti e assicurare una temperatura alta e costante ai piccoli. Dopo i primi due-tre giorni, si puo' cominciare a proporre del cibo solido, come striscioline di verdure ed erbe selvatiche e/o piccoli insetti.
Per le tartarughe di terra il problema è minore: basta rimediare un terrario di dimensioni minori ma dalle medesime caratteristiche di quello principale, dove lasciare le piccole per qualche giorno.
Per le tartarughe d'acqua l'ideale è procurarsi un contenitore apposito, piuttosto largo, in cui versare pochi millimetri d'acqua tiepida (alle stesse temperature dell'incubatrice) in cui le piccole possono respirare rimanendo in immersione. L'acqua va cambiata frequentemente; completa il tutto una lampada a ultravioletti e una riscaldante a circa 25 cm di distanza dagli animali.
Nel caso in cui il sacco vitellino non sia completamente riassorbito durante la schiusa, è buona norma tenere le tartarughine in una vasca a parte, dal fondo liscio e inumidito per evitare abrasioni e infezioni.
Se la stagione lo consente, trascorsi i primi giorni, le tartarughe possono essere allevate all'esterno, dove comunque rimarranno separate dagli adulti almeno per qualche mese. La crescita dei piccoli è piuttosto rapida nei primi anni, anche se si nota maggiormente nelle tartarughe d'acqua che in quelle di terra. Comunque non si arresta mai: motivo per cui le tartarughe piu' vecchi sono anche piu' grandi.

Nessun commento: