mercoledì 13 febbraio 2008

TARTARUGA AFFAMATA NUOTA PER 20 MILA KM (NEWS)

MILANO - Ha percorso oltre 20.000 km alla ricerca di cibo portando a termine il più lungo viaggio che un vertebrato marino abbia mai fatto nella storia delle migrazioni. Un esemplare di tartaruga liuto, la più grande specie di tartarughe marine, partita dalle spiagge di Jamursbamedi, nell'Indonesia orientale è arrivata vicino alle coste americane dell'Oregon. La sua traversata è stata seguita passo dopo passo da alcuni scienziati internazionali che avevano precedentemente applicato sull'animale un trasmettitore satellitare. Quest’ultimo ha captato la posizione della tartaruga anche quando essa si trovava in mare a 1000 metri di profondità.
IL VIAGGIO - La tartaruga è partita dall’Indonesia nell'estate del 2003 e ha percorso i 20.558 km in 647 giorni. Quando era a pochi km dalle coste dell'Oregon la batteria del trasmettitore satellitare si è scaricata e gli scienziati hanno perso il segnale. Uno studio completo su questo incredibile viaggio è stato presentato dagli scienziati Scott Benson e Peter Dutton sulla rivista Chelonian Conservation and Biology. Gli scienziati affermano che il monitoraggio ha svelato tanti segreti di questi animali: «Come gli squali più grandi, queste tartarughe riescono a immagazzinare nel loro corpo incredibili riserve di cibo e viaggiano per lunghe distanze senza mangiare regolarmente» spiega lo scienziato Scott Benson al National Geographic. «Inoltre sebbene nascano in luoghi tropicali esse riescono a vivere anche in acque fredde».
FERMARE L’ESTINZIONE - Lo stesso tipo di trasmettitore satellitare è stato applicato su altri 8 esemplari di tartaruga liuto. Lo scopo è cercare di comprendere i loro più estremi bisogni, i percorsi che fanno più comunemente e soprattutto fare in modo che questa magnifica specie non scompaia. Secondo lo scienziato Benson infatti essa rischia seriamente di estinguersi nei prossimi 30 anni visto che nel Pacifico oggi si contano al massimo 5000 esemplari di tartarughe liuto femmine. La causa principale della loro scomparsa è la pesca illegale: «Facendo dei viaggi cosi'lunghi queste tartarughe sono esposte ai rischi della pesca in alto mare», spiega lo scienziato Benson. «Inoltre attraversando acque territoriali differenti è ancor più difficile far rispettare la norma che ne vieta la pesca. Tuttavia se conosciamo i percorsi che fanno più spesso possiamo monitorare meglio le loro posizioni ed evitare alcuni rischi».
fonte: corriere.it

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