domenica 28 febbraio 2010

CAMPI DI VOLONTARIATO PER LE TARTARUGHE MARINE

Tra i paesi del Mediterraneo l'Italia è uno dei più importanti per la conservazione delle tartarughe marine, che prediligono mari come l'Adriatico, lo Ionio e il Canale di Sicilia, dove però sono purtroppo vittime della cattura accidentale negli attrezzi da pesca. Per questo motivo il WWF, tramite il suo Progetto Tartarughe, svolge da anni attività di salvaguardia per questi animali, come il recupero e cura degli esemplari feriti, la ricerca e protezione dei nidi, l'informazione ai pescatori sui modi per ridurre la mortalità delle tartarughe catturate accidentalmente, gli studi sulla biologia e sugli aspetti di conservazione. Tutto ciò è possibile grazie all'aiuto di molti volontari che ogni anno con passione e dedizione contribuiscono al lavoro svolto lungo le coste italiane. In alcuni punti, dove le attività sono particolarmente impegnative, vengono organizzati degli specifici campi di volontariato.

Due sono in Sicilia: il Centro Tartarughe di Lampedusa collabora con i pescatori professionisti e cura gli esemplari feriti, svolgendo anche interessanti progetti di ricerca sulla biologia ed ecologia di questi animali. A Siculiana (Oasi WWF di Torre Salsa, in provincia di Agrigento) vengono monitorate le spiagge per individuare eventuali nidi e vengono svolte attività di informazione, specialmente nei confronti dei pescatori.

A Palizzi (Calabria) il WWF svolge attività di informazione dei pescatori e collabora con l'Università della Calabria che svolge studi sulla nidificazione di tartarughe marine in quella che è l'area più importante d'Italia dal punto di vista delle deposizioni. Il Centro Recupero di Policoro (Basilicata) presso l'Oasi WWF di Bosco Pantano, cura gli esemplari feriti rinvenuti negli attrezzi da pesca o spiaggiati sulle coste, controlla tratti di costa per individuare eventuali nidi di tartaruga e svolge attività di informazione dei pescatori. A Lampedusa il Progetto è attivo tutto l'anno, mentre nelle altre aree da maggio a settembre.


Per più informazioni scrivere a: tartarughe@wwf.it

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