martedì 11 agosto 2009

NEL "TARTA DAY" TARTARUGHE LIBERE RIPRENDONO IL MARE (NEWS)

E' stata denominata "Tarta - Day" la giornata nazionale dedicata alla liberazione delle tartarughe marine promossa dal Cts. Oggi sono cinque gli esemplari di Caretta caretta (questo il nome della specie di tartaruga marina più comune nel Mediterraneo) ai nastri di partenza. Gli animali dopo essere stati salvati e curati in veri e propri presidi ospedalieri situati nei siti maggiormente frequentati dalle tartarughe, riprendono il mare per riappropriarsi del loro spazio naturale.

Cinque esemplari dunque, uno in Sardegna, uno in Calabria e tre in Sicilia (Linosa e Cattolica Eraclea) a dimostrazione del fatto che l’Italia si riconferma una meta importante per le tartarughe marine che ogni anno risalgono le nostre spiagge per nidificare. Recenti studi affermano che, nonostante il Mar Mediterraneo rappresenti con i suoi oltre due milioni e mezzo di chilometri quadrati di superficie marittima solo lo 0,8% della superficie acquatica terrestre, il mare nostrum riesce ad ospitare il 7% delle specie marine conosciute al mondo, ed in particolare, ben 5 specie di tartarughe tra cui la Caretta caretta che è anche la più comune.

Un patrimonio naturale ingente che, tuttavia, si scontra quotidianamente con le purtroppo numerosissime minacce: 90 milioni di abitanti risiedono nella fascia costiera, 584 città affacciate sul mare, 750 porti turistici e 286 commerciali per una media di 200 milioni di turisti ogni anno. Ma il pericolo maggiore è costituito dal traffico delle flotte di navi petroliere che raggiunge nel Mediterraneo il 20% del traffico marittimo mondiale.

Minacce queste ultime che vanno ad aggiungersi alle catture accidentali dovute al palangaro (soprattutto in Sicilia) e allo strascico la pesca più diffusa nelle marinerie italiane. Emerge con forza perciò l’importanza di salvaguardare i siti di riproduzione e tutelarli dagli innumerevoli pericoli per la specie Caretta caretta. Il degrado ambientale derivante dalle attività antropiche infatti pone le più gravi minacce alla loro sopravvivenza, tanto durante la loro breve fase di vita terrestre, legata alla deposizione e allo sviluppo embrionale delle uova, quanto durante la loro lunga esistenza acquatica.

Non a caso tutte le specie di tartarughe marine sono oggi considerate specie protette e necessitano di misure urgenti per la conservazione. A tal proposito il ’Tarta Day’ vuole essere non solo la giornata nazionale di liberazione di Caretta caretta, ma anche l’occasione per sensibilizzare l’opinione pubblica sulle delicate questioni ambientali e riportare agli onori della cronaca i problemi della biodiveristà marina.

E quest’anno a scendere in campo in aiuto delle tartarughe c’è anche l’Enel, la più grande azienda dell’energia italiana, che ha scelto di sostenere questi rettili marini con Tartafriends, il progetto promosso dal Settore Conservazione natura del Cts per la salvaguardia di straordinari animali oggi purtroppo a rischio di estinzione, protetti a livello nazionale e internazionale.

Di seguito alcuni dati che danno un’idea della situazione nei principali siti di nidificazione delle specie: a Linosa tra il 2004 e il 2008 sono avvenute 14 deposizioni e i tartarughini nati sono stati centinaia; a Lampedusa, nello stesso arco temporale, i biologi hanno registrato 9 nidificazioni e 757 nascite. Buona la situazione anche a Reggio Calabria dove, solo nel 2008, sono avvenute 3 deposizioni con numerosissime uova deposte e 146 esemplari nati vivi.

Queste le regioni coinvolte nel Tarta Day del Cts: Calabria, Sardegna, Sicilia. La giornata prevede non solo la liberazione delle tartarughe ma anche l’apertura al pubblico dei Centri di recupero dell’associazione Cts: i presidi ospedalieri, nati da progetti "Life natura" finanziati dalla Commissione Europea e dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, sono un ottimo esempio di come ambientalismo e turismo possano confluire in modo positivo.

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