
lunedì 29 dicembre 2008
sabato 27 dicembre 2008
MONITORAGGIO SATELLITARE

Queste informazioni sono fondamentali per comprendere dove e quando le tartarughe, in grado di compiere spostamenti di migliaia di chilometri, sono più vulnerabili alle attività umane e in che modo possono essere più efficacemente protette. I due esemplari sono stati catturati accidentalmente da imbarcazioni a strascico che collaborano con il Centro Recupero tartarughe marine del WWF a Lampedusa, diretto dalla biologa Daniela Freggi, che da anni si occupa del recupero e dello studio ai fini della conservazione di questi rettili marini nell'area.
Al carapace della tartaruga, per mezzo di una colla speciale, viene applicata una trasmittente di circa 200 grammi che raccoglie varie informazioni sulla temperatura e sui tempi di immersione e periodicamente le trasmette ad un sistema di quattro satelliti in orbita polare a 850 km di altezza. Grazie a questo segnale i satelliti calcolano anche la posizione della tartaruga.
Questa operazione è stata svolta nell'ambito del progetto di tracking satellitare del WWF Italia che mira a raccogliere preziose informazioni sulla vita di questi animali a mare e in particolare degli elusivi maschi. Infatti mentre le femmine vengono a terra per deporre le uova e possono così essere marcate con targhette tradizionali o seguite tramite tracking satellitare, i maschi rimangono sempre in mare ed è difficile studiarne gli spostamenti e le migrazioni riproduttive.
venerdì 26 dicembre 2008
giovedì 25 dicembre 2008
GRAPTEMYS VERSA
Le Graptemys sono una specie di tartarughe acquatiche americane che raggruppano 13 specie principali, con altrettante 6 diverse sottospecie.
In particolare, la Graptemys Versa, denominata anche Texas Map Turtle, riscuote sempre più ampi consensi da parte degli appassionati in quanto si tratta della specie che raggiunge, una volta adulta, le dimensioni più piccole tra tutta la sua famiglia e quindi risulta di facile allevamento all'interno di terracquari. Proprio per questo motivo è comparsa sul mercato sostituendo sempre più le sue "cugine" che vantano dimensioni di gran lunga maggiori.
Si tratta di tartarughe acquatiche che raramente si avventurano sulla terraferma se non per la deposizione delle uova. Le dimensioni variano a seconda del sesso: in esemplari adutli possono andare da 8 a 10 cm per i maschi, da 12 a 15 cm per le femmine, ma in cattività difficilmente raggiungono tali dimensioni.
In natura vivono nei fiumi e nei laghi del sud est degli Stati Uniti e soprattutto in specifiche zone del Texas dalle quali sembrano aver origine. Come tutte le Emydidae sono onnivore anche se nei primi anni di vita prediligono un'alimentazione carnivora, si adattano con l'avanzare del tempo ad un giusto equilibrio paritario tra cibo animale e vegetale.
Sono tartarughe diurne e sono attive dalla primavera all'autunno. Con l'abbassarsi delle temperature, verso ottobre, rallentano il loro metabolismo e cadono in letargo sul fondo fangoso del corso d'acqua dove vivono. Con l'arrivo della primavera riacquistano pian piano la loro attività e verso la fine di Maggio inizia la stagione degli accoppiamenti. Verso luglio le femmine depongono la prima volta (si calcolano, in media, tre deposizioni l'anno per un totale di uova che si aggira intorno a 30). Gli individui maschili risultano essere sessualmente attivi gia a partire dal secondo anno di vita, mentre quelli femminili intorno al terzo anno.
Fonte: Wikipedia
lunedì 22 dicembre 2008
TESTUGGINI NERVOSE
E dire che queste due tartarughe nane (ord. Testudines) dovrebbero essere contente. Dopo una serie di brutte avventure infatti sono finite nelle mani sicure di alcuni attivisti della PETA (organizzazione che si batte per i diritti degli animali) che le hanno curate. Ma forse sono nervose perché non sanno che tra poco verranno lasciate libere. E chissà se dopo queste attente cure potranno vivere anche loro a lungo quanto la loro illustre "cugina" Adwaita. Una tartaruga indiana di oltre 200 chili morta due anni fa dopo un’esistenza da record: pare che la vecchiarda avesse infatti circa 250 anni.
Fonte: Focus.it
giovedì 18 dicembre 2008
mercoledì 17 dicembre 2008
TARTARUGA DAL NASO DI PORCELLO
HABITAT
Corsi d’acqua, fiumi, laghi e lagune, ma anche stagni e paludi, spesso non molto profondi, con fondale sabbioso, fangoso e vegetazione acquatica.
DIMENSIONI MASSIME
Grandi; può raggiungere i 60 cm di carapace, con un peso che può superare i 20 kg. In cattività le dimensioni sono in genere più contenute.
CARATTERISTICHE COMPORTAMENTALI(abitudini)
Specie estremamente acquatica, molto abile nel nuoto, ben adattata ad ambienti salmastri. Dedica molto tempo al nuoto, ma gradisce anche riposarsi sul fondo o nel fondo sabbioso; non si porta mai a terra a parte le femmine per deporre, in modo molto occasionale è possibile vedere esemplari scaldarsi su oggetti galleggianti. Il suo
MANTENIMENTO IN CATTIVITA'
E’ una specie con particolari esigenze e non di facile allevamento; necessità di un grande acquario con fondale sabbioso sempre ben filtrato. L’acqua, deve avere un certo grado di salinità, riscaldata ad una temperatura tra i 26 e 32°C, preferibile 28-30°C. E’ bene evitare di introdurre nell’acquario oggetti che possono provocare problemi all’epidermide dell’animale. E’ inoltre utile fornire una lampada che produca raggi uva-b.
Specie onnivora con tendenza verso i vegetali, possono essere somministrate piante acquatiche e terrestri, frutta (kiwi, pera, mela, fichi, banana), pesce d’acqua dolce (acquadelle, trota, alborelle ecc.), insetti (grilli, lombrichi, camole), piccoli crostacei e molluschi. E’ necessario che la dieta sia estremamente varia per evitare carenze di qualsiasi tipo.
RIPRODUZIONE
La maturità sessuale è raggiunta attorno ai 15 anni per i maschi, più tardi per le femmine, attorno ai 20 anni. Depongono dalle 5 alle 40 uova. Le uova schiudono dopo 2 mesi circa, ad una temperatura di 30°C. Le temperature determinano il sesso dell’animale.
LETARGO
No, le temperature nelle aree d’origine rimangono costanti tutto l’anno.
martedì 16 dicembre 2008
JONATHAN, LA TARTARUGA CHE VIVE DA OLTRE 175 ANNI (NEWS)
Fonte: adottaunanimale
lunedì 15 dicembre 2008
LE VOSTRE IMMAGINI
Grazie a Giorgio per le bellssime foto!


venerdì 12 dicembre 2008
IL GPS DELLE TARTARUGHE
Senza cartina, ma con la bussola
Come ciò sia possibile è stato un mistero fino a poco tempo fa, quando Simon Benhamou, un ricercatore del Centro per l’Ecologia Funzionale ed Evolutiva di Montpellier (in Francia), in collaborazione con alcuni colleghi di altri paesi, ha scoperto che le tartarughe dispongono di un sistema di navigazione assai semplice ma efficace, che sfruttando i campi magnetici terrestri consente loro di raggiungere periodicamente gli stessi luoghi per la deposizione.
Per meglio comprendere il funzionamento di questo GPS primordiale, i ricercatori hanno studiato i comportamenti della tartaruga verde dell’Oceano Indiano (Chelonia mydas), che ogni quattro anni circa depone le sue uova in 4-6 covate successive, su alcune spiagge dell’Africa Occidentale.
Sequestro a fin di bene
Benhamou e i suoi colleghi hanno fissato dei trasmettitori GPS sul guscio di alcuni esemplari che stavano per deporre le uova, le hanno portate da un’altra parte e poi le hanno lasciate andare di nuovo in mare.
Le testuggini, una volta liberate, sono ripartite verso il luogo dove erano state catturate, spinte dall’urgenza di tornare a deporre.
Il sistema GPS ha permesso agli scienziati di tracciare le rotte seguite dalle tartarughe scoprendo che questi animali potrebbero essere guidati da una sorta “navigatore” naturale, capace di portarle verso le spiagge destinate alla riproduzione, a prescindere dal luogo di partenza.
Sofisticato ma non troppo
A differenza dei nostri navigatori satellitari, però, le tartarughe non sono capaci di correggere in tempo reale le deviazioni di rotta impresse dalle correnti marine e dai venti: questo fa sì che spesso si trovino a girare a vuoto per i mari, anche per periodi piuttosto lunghi. Una degli esemplari dell’esperimento ha percorso più 3500 km in due mesi prima di tornare alla base (che in realtà si trovava a solo 250 chilometri da dove era stata catturata).
Attrazione fatale
Ancora non è chiaro come funzioni questo strano GPS, ma un ruolo importante potrebbe avere la “percezione” dei campi magnetici. Poiché fissando sulla testa degli animali dei magneti molto potenti le tartarughe sembrano spaesate e faticano a trovare la rotta. Come se ci fossero delle interferenze.
Ma il fatto che nonostante le difficoltà riescano comunque a trovare la spiaggia, dimostra, secondo i ricercatori che hanno diversi sistemi di orientamento. Uno dei quali potrebbe essere l’olfatto (come per i piccioni viaggiatori).
L’obiettivo di questi studi è trovare delle strategie efficaci per la conservazione di una delle specie più a rischio sul nostro pianeta.
(Notizia aggiornata al 27 Novembre 2008)
giovedì 11 dicembre 2008
lunedì 8 dicembre 2008
GEOCHELONE CARBONARIA

Questa bellissima specie è prevalentemente erbivora, assume solo occasionalmente alimenti di origine animale. In natura si ciba di erbe, foglie, fiori, frutta, legumi, funghi, invertebrati (lumache, farfalle, termiti e altri insetti) e talvolta di carogne e feci di altri animali. L'alimento che predilige è la frutta ben matura caduta dagli alberi che rappresenta il 70% della dieta durante la stagione umida e il 40% durante quella secca. Molto apprezzati sono i fiori, le foglie e i germogli. Funghi, insetti e carogne rappresentano il 20% della dieta.
venerdì 5 dicembre 2008
RINUNCIA AL VOLO PER NON ABBANDONARE LA SUA TARTARUGHINA (NEWS)
MILANO - Piuttosto che abbandonare la sua tartarughina ha preferito rinunciare al volo. È la tenera vicenda di un giovane, salito su un aereo EasyJet diretto a Bari da Malpensa insieme al suo amato animale, sistemato in un sacchetto trasparente con acqua sufficiente per il viaggio. Il velivolo stava già rullando in pista quando un'hostess si è accorta dell'intruso. Ha fatto notare al ragazzo che il regolamento non prevede il trasporto di tartarughine d'acqua, invitando a lasciare l'animale a terra. Lui ha replicato che se l'avesse lasciata a casa sarebbe morta di fame dato che nessuno poteva darle cibo durante la sua assenza. Ma il comandante dell'aereo, informato del fatto, è stato irremovibile: via la tartaruga o niente volo. Il ragazzo non ci ha pensato un attimo: ha preso armi e bagagli ed è sceso sbattendo (metaforicamente) la porta.
REGOLAMENTO - Il problema è che il giovane non aveva mostrato il pur piccolo animale al check in, ai controlli e all'accettazione a bordo e, secondo le testimonianze degli altri passeggeri, ha protestato a lungo per l'espulsione, sostenendo di aver viaggiato altre volte con la stessa tartaruga. Ma per regolamento sui voli Easyjet non sono accettati animali vivi all'interno della cabina (ogni compagnia ha un proprio regolamento; alcune prevedono che possano viaggiare su ogni volo uno o due animali domestici ma entro certi limiti di peso e nell'apposito trasportino, previo ovviamente il pagamento di un supplemento) e l'aereo è rientrato alla piazzola di partenza. Il volo è quindi partito senza passeggero e tartaruga, con circa un'ora di ritardo. EasyJet, confermando il fatto, specifica che è stata «data al passeggero la possibilità di volare senza l'animale o di rinunciare al volo: lui ha liberamente deciso di abbandonare il volo».
Fonte: Corriere della Sera
giovedì 4 dicembre 2008
ACQUATERRARIO

La superficie d`acqua sarà maggiore in caso di specie completamente acquatiche, ma non deve comunque mai mancare una zona asciutta, con i bordi dolcemente digradanti in modo di aiutare gli l`animali durante la risalita. Rispetto al contenitore per tartarughe di terra, l'acquaterrario necessita fondamentalmente di un filtro per la pulizia dell`acqua. Gli acquaterrari industriali hanno un filtro incorporato: fate attenzione però al punto in cui è stato sistemato e alle dimensioni che ha, poiché la manutenzione e la pulizia potrebbero poi risultare complicate. Inoltre, anche l`acqua va riscaldata: gli acquaterrari industriali sono forniti di un termoregolatore dell`acqua che assicura un tepore costante anche in immersione.
Per il resto: collocazione, illuminazione e riscaldamento delle parti asciutte- valgono le medesime indicazioni del terrario.
mercoledì 3 dicembre 2008
SCRIPTA ELEGANS

Già molti lettori del blog mi hanno chiesto se questa bellissima specie è adatta ai bambini di meno 10 anni, ebbene no! Non è perchè questa specie costa pochissimo che bisogna regalarla ai figli come se fossero giocattoli
Allora, per mancanza di spazio, si cerca di reglarle o semplicemente abbandonarle in stagni e laghi, creando così molti problemi nell`ecosistema. Al posto di abbandonarle, bisognerebbe portarle nei pochi centri che possono accoglierle, come il Carapax o il Wwf Italia. Inoltre, se le tartarughe vengono buttate in un ambiente naturale e non muoiono immediatamente dopo, diventano una minaccia per la fauna locale. In Europa, ne sono state buttate via talmente tante che alcune specie locali di tartaruga, come l'Emys orbicularis o la Mauremys leprosa, stanno scomparendo4. Molti stati, sia Europei che non-Europei (Germania, Italia, Australia, Israele, Sud Africa, per esempio), hanno negli ultimi anni proibito l'importazione di tartarughe dalle orecchie rosse. Tuttavia, ancora 30 stati le commerciano.
È stato tentato piu' volte di far rientrare le Trachemys scripta elegans nell'Appendice II della Convenzione sul Commercio Internazionale delle Specie in Pericolo (CITES), in modo da bloccarne il commercio poichè particolarmente lesivo per gli animali, ma - nonostante la sua opinione a volte, apparentemente, favorevole - la U.S. Fish and Wildlife Service (FWS) non ha mai accettato questa soluzione.
Spunto: http://www.noturtle.org
lunedì 1 dicembre 2008
LE VOSTRE IMMAGINI
Grazie a Marco per averci fatto vedere le sue amiche corazzate!


